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Yogasutra di Patanjali - Sadhana Pada - Sutra 31 - La retta condotta del Buddhista

Yogasutra di Patanjali - Sadhana Pada - Sutra 31

Sanscrito: “Ete jati-desa-kala-samayanavacchinnah sarvabhauma mahavratam”

Traduzione di Claudio Biagi: “(l’osservanza degli yama deve essere praticata come) il supremo (applicabile e obbligatorio in ogni circostanza senza alcuna eccezione) grande voto, non condizionato (né) da nascita (in un particolare stato sociale), (o da) luogo o regione (di residenza), (o dai) tempi e(dalle) occasioni.”

Ispirazione di: La Luce dell'Anima di AAB


Questo sutra spiega l'universalità di alcuni requisiti e studiando i cinque comandamenti che formano la base di ciò che il buddista chiama "retta condotta" vedremo che essi costituiscono anche il fondamento di ogni vera legge e che l'infrazione di quei principi viene considerata una illegalità. La parola tradotta come "dovere" o "obbligo" potrebbe essere opportunamente designata in riferimento ai doveri verso gli altri dal termine più lato "dharma", che letteralmente significa "retto adempimento dei propri obblighi o doveri" (karma) nel luogo, nell'ambiente e nelle circostanze in cui il destino ci ha posti. Certe fondamentali norme di condotta debbono essere osservate , senza che sia consentita alcuna deviazione per considerazioni di nazionalità, di luogo, di età o di circostanza. Queste sono le cinque immutabili leggi che governano l'umana condotta e quando tutti si saranno ad esse conformati, il pieno significato delle parole "Pace a tutti gli esseri" verrà realmente compreso.


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