Tratto da "La Bhagavad Gita" - Karma Yoga - Verso 22 - L'attaccamento dello Yogi
- marconacchi
- 17 mag
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La persona intelligente non indugia mai nei piaceri generati dal contatto con i sensi con gli oggetti dei sensi. Non se ne compiace, o figlio di Kunti, perché essi hanno un inizio e una fine, e sono portatori di sofferenza.
Tutto è ciclico! Dalla vita dell'universo alla più piccola vita che possiamo immaginare, per quanto possiamo sperare che una cosa possa durare per sempre, ciò che ha un inizio ha sempre una fine. Finchè nella nostra coscienza saranno presenti degli spazi disarmonici basati su piaceri egoistici, saremo sempre sottoposti a forze che ci porteranno a rimanere attaccati agli oggetti dei sensi. Tanto più proseguiremo sulla Via della Purificazione tanto minore sarà l'intensità delle forze che dovremo contrastare sul nostro cammino, superando anche la dualità mentale che ci porta a pensare che chi è sul sentiero non deve provare piacere. Al contrario lo Yogi è colui che riesce a vivere a pieno un piacere senza esserne in nessuna maniera attaccato.

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